La spondilite
anchilosante (SA) è una malattia reumatica cronica e sistemica, per la
quale non è
disponibile al momento un trattamento efficace.
L’esercizio fisico svolge un importante ruolo
nella prevenzione e
trattamento delle deformità generate da questa malattia.
In questa malattia è
indispensabile alleviare il dolore, mantenere o recuperare la
mobilità della
colonna vertebrale e prevenire la comparsa di
deformazioni. Per raggiungere questi obiettivi è
molto importante
che, nella fase più precoce possibile, vengano realizzati esercizi
di mobilità
attiva e tonificazione (concentrandosi sui muscoli
estensori del rachide, sui glutei e in generale
sui muscoli del
dorso).
La scarsa attività
fisica insieme con la terapia con steroidi e l’aumento del
catabolismo proteico
indotto da alcune citochine come il fattore di
necrosi tumorale (TNF) provocano una perdita
importante di massa
muscolare nei pazienti con artrite infiammatoria cronica. Perciò,
l’attività
fisica, poiché blocca la perdita di massa muscolare,
deve far parte dei trattamenti abituali.
Il miglioramento indotto
dall’attività fisica consente inoltre di ridurre la terapia
farmacologica.
Le attività che portano
benefici a questa patologia sono soprattutto gli esercizi aerobici
di
moderata intensità. Si raccomandano il nuoto, in particolare il
dorso. Non sono raccomandate
attività come la canoa, la bicicletta,
la corsa perché favoriscono la cifosi toracica.
È stato visto che nei
pazienti che realizzano esercizio moderato (2-4h settimanalmente) si
produce un miglioramento della funzione fisica e si riduce l’attività
della malattia, mentre nei
pazienti che realizzano esercizio intenso
(>10h settimanali) si produce soltanto un
miglioramento di
funzionalità fisica.
I programmi
individualizzati di esercizi domiciliari, se preceduti da un breve
periodo/corso di
apprendimento, producono significativi
miglioramenti rispetto al non eseguire alcun intervento.
È stato dimostrato che i
pazienti con SA che fanno esercizio fisico 2-4 h alla settimana
migliorano
la loro funzionalità fisica e hanno minor attività di
malattia rispetto a soggetti che non lo fanno.
Quelli che fanno più di
4 h settimanali hanno anche un miglioramento della funzionalità
fisica ma
non una riduzione dell’attività di malattia.
I malati che non
realizzano abitualmente esercizio devono cominciare con un’intensità
e durata
bassa. Si può distribuire l’esercizio in più periodi
durante nel corso della giornata.
Nella fase di anchilosi
vertebrale l’esercizio aerobico e il rafforzamento dei grandi
gruppi
muscolari sono importanti.
Negli stadi
intermedi-avanzati sono molto efficaci gli esercizi che migliorano la
flessibilità, gli
esercizi di rinforzo muscolare, posturali,
aerobici ed esercizi respiratori. Ci si aspetta che con migliori la mobilità, la
forza e la resistenza di specifiche zone: cervicale, dorso-lombare,
toracica, del cingolo scapolare e delle anche.
In
una revisione dove si analizzavano 13 studi randomizzati controllati,
con un totale di 1056
partecipanti, si concludeva che tutte gli
studi suggerivano che l’attività fisica è una terapia utile
nella gestione dei pazienti con SA. L’associazione di esercizi a
terra, in acqua, educazione
posturale generale dà promettenti
risultati nel trattamento dei pazienti che hanno questa
malattia.
L’esercizio
fisico produce un significativo aumento alla mobilità del rachide
(16% contro 9%, p<0.01), la capacità cardiorespiratoria (4% vs
1%, p=0.05) e della percezione soggettiva di benessere
(34% vs 6%, p<0.01).
Le
attività acquatiche producono buoni risultati in pazienti con SA
migliorando il dolore, la salute globale, l’astenia e il sonno.
Nelle fasi iniziali della
SA il programma ideale sarebbe l’esercizio aerobico della stessa
intensità
e durata che si raccomanda per migliorare il grado di
forma fisica nella popolazione generale.
Gli
esercizi specifici
per la muscolatura del rachide devono essere riservati a soggetti con
stadi più
avanzati di malattia.
I malati che non
realizzano abitualmente esercizio devono cominciare con un’intensità
e durata
bassa. Si può distribuire l’esercizio in più periodi
durante nel corso della giornata.
Stadio iniziale
• Esercizi aerobici 30min tutti o la
maggior parte dei giorni della settimana (sport di basso impatto come camminare, bicicletta statica,
nuoto, ecc).
• In modo opzionale si possono
aggiungere 2-3 esercizi di stretching selettivi (esempio: flessione del tronco, estensione d’anca, ecc).
Stadio intermedio-avanzato
• Esercizi specifici per SA almeno 5
giorni alla settimana.
Si può aggiungere esercizio aerobico 30 min la maggior parte dei giorni della settimana (sport di basso impatto come camminare, bicicletta statica, nuoto, ecc).
Si può aggiungere esercizio aerobico 30 min la maggior parte dei giorni della settimana (sport di basso impatto come camminare, bicicletta statica, nuoto, ecc).
Fase di anchilosi vertebrale
• Esercizi aerobici 30min tutti o la
maggior parte dei giorni della settimana (sport di basso impatto come camminare, bicicletta statica,
nuoto, ecc).
• In modo opzionale si può
aggiungere un programma di esercizi di rinforzo che copre ampi
gruppi muscolari.
Modello raccomandato
• Tipo di attività: Le attività più
raccomandabili sono quelle aerobiche, ma devono includere esercizi di mobilitazione attiva e
di tonificazione muscolare (concentrandosi sui muscoli posturali con esercizi specifici del
dorso).
L’inizio deve essere progressivo
potendo distribuire l’esercizio in più di una sessione al giorno. Bisogna tener in conto lo
stadio della malattia.
Bisogna realizzare esercizi aerobici
(camminare, bicicletta statica, nuoto, ecc.). il programma deve includere esercizi di
allungamento selettivo (dorso, anche, ecc). due giorni alla settimana si può
aggiungere un programma di esercizi di rinforzo di ampi gruppi muscolari.
• Durata: Tra 30-50 min di attività
fisica al giorno.
• Frequenza: Almeno 3 giorni alla
settimana. È molto efficace se si hanno 4-5 sessioni alla settimana.
• Intensità: Moderata intensità
(intorno al 60% del VO 2max ).
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