Lo sforzo effettuato durante il sollevamento di un peso con un movimento di flessione della colonna può essere dannoso e provocare un ernia discale. Questo avviene in 3 fasi distinte:
A il soggetto si curva in avanti per raggiungere il peso e il nucleo polposo viene spinto posteriormente al piatto discale. B Nel momento in cui si afferra il peso si trasmette la pressione sul disco in modo asimmetrico, il susseguente impegno dei muscoli spinali cosi intenso provoca una pressione enormemente più elevata del peso sollevato (10 kg di peso corrispondono a una pressione sul disco di 340 kg cfr. Nachemson). Secondo kapandji la pressione massima a cui può resistere il disco intervertebrale è di 800 kg fino a 40 anni e di 450 kg dopo i 40 anni. Evidente allora che le pressioni che si ottengono con una tecnica errata di sollevamento diventano eccessive e possono superare facilmente i limiti fisiologici.
C Nel momento in cui il tronco si raddrizza, la pressione mal distribuita, determina la sporgenza del materiale discale al di là del margine periferico del disco ossia la protusione o l'ernia discale.
Con il termine "protusione discale" si indica la prominenza del materiale discale che resta contenuto da un anello fibroso intatto. Si parla di "ernia discale" quando si ha una vera e propria espulsione. ma potrebbe capitare che l'ernia discale, una volta superati i limiti rimanga contenuta dal legamento longitudinale posteriore, in questo caso si avrà una una espulsione sottolegamentosa o ernia contenuta.
Se invece l'ernia è più invasiva oltrepassa cioè il legamento, si avrà una espulsione translegamentosa e perdere contatto con il disco originario, chiamasi frammento discale sequestrato. Ci sono casi in cui l'ernia superato il legamento posteriore può scivolare verso l'alto o verso il basso ,chiamasi ernia migrante sottolegamentosa.
In presenza di protusione o ernia contenuta il materiale discale si limita a mettere in tensione il legamento posteriore che a sua volta comprime le fibre nervose, determinando un dolore lombare, cosiddetta "algia lombare", in questi casi a nulla valgono gli sforzi dei FANS in quanto non vi è infiammazione. Nel momento in cui l'ernia è più invasiva superando il legamento posteriore e va a comprimere un nervo rachideo, si avrà un algia radicolare, tanto più è compresso il nervo, tanto più sono le zone interessate al dolore raticolare; oltre al dolore ci possono essere alterazione di riflessi, della forza e di sensibilità.
La protusione o l'ernia discale si verifica più frequentemente tra la 5 lombare e la 1 sacrale, in quanto questo disco è soggetto ad una maggiore usura sia perchè supporta il peso della parte superiore del corpo sia in quanto si trova a livello della cerniera lombosacrale, dove la parte mobile della colonna si unisce a quella rigida, il sacro. In questo caso si parla di lombosciatalgia, se invece l'ernia si verifica a livello del 3 disco lombare, tra la 3 e la 4 lombare, si ha lambocruralgia.
Chinesiologo Dr. Manocchio v. Ph +39 351 606 5341
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