Cosa
fondamentale è che noi abbiamo una muscolatura diversificata
incaricata di due funzioni completamente differenti: muscolatura
fasica e muscolatura tonica.
La
muscolatura fasica o dinamica è quella che conosciamo meglio; essa è
al servizio del movimento hai gesti della vita quotidiana. Una
muscolatura rapida che interviene quando la nostra volontà lo
desidera, ma è una muscolatura affaticabile, le sue patologie sono
affaticabilità, insufficienza, atrofia, paresi o paralisi. Il suo
trattamento il classico sviluppo della forza che costituisce una
parte importante della rieducazione funzionale.
La
muscolatura tonica è perfettamente conosciuta ai fisiologi da molti
anni eppure sembra essere ignorata da quelli che hanno l’incarico
di occuparsi del muscolo, in particolar modo dai kinesioterapisti. Il
suo scopo è il controllo della statica, il suo agente meccanico è
il riflesso miotatico ed il suo sistema di controllo la fusomotricità
gamma, e cosa particolare essa sfugge al nostro stato di coscienza.
Noi non abbiamo nessun controllo su di essa, né per aumentare questa
attività ne per diminuirla.
Le
unità motorie toniche, essendo sotto il controllo dei centri
vestibolari del bulbo rachidiano e delle formazioni reticolari, sono
in attività 24 ore su 24, e questo è una nozione importante. La
patologia della muscolatura tonica non può essere la debolezza.
Essendo riflessa l’intensità delle sue contrazioni è direttamente
proporzionale alle tensioni che riceve, cioè che sono sempre
sufficienti alla funzione, quindi non essendo affaticabile la sua
patologia è la retrazione e l’accorciamento.
Detto
questo comprendiamo come la fibra muscolare ha una crescita
esattamente parallela a quella della fibra connettiva; un muscolo che
lavora in una situazione di tensione si allunga, un muscolo che
lavora in situazione di rilasciamento si
inspessisce. Gli estensori sono muscoli
lunghi mentre i flessori muscoli grossi; questo ci fa capire come la
lunghezza di un muscolo dipenda dalle tensioni che gli avrà
procurato la crescita, per esempio nella scoliosi i muscoli della
convessità si allungano e nel trattamento chinesiologico si andrò a
trattare in allungamento la concavità della scoliosi.
La
retrazione è ugualmente facile da comprendere, attiva come abbiamo
sottolineato 24 ore su 24, le inserzioni del muscolo si avvicinano,
questo si accorcerà inevitabilmente per mantenere la sua tensione di
base. Per far questo i filamenti di actina del sarcomero dovrà
incastrarsi un pò più tra i filamenti di miosina. Questo incrocio
riduce la zona H limitando la possibilita di accorciamento e per
questo la forza contrattile. Qui il trattamento di queste retrazioni
è la messa in tensione.
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