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Retrazioni e accorciamenti 2a Parte

Cosa fondamentale è che noi abbiamo una muscolatura diversificata incaricata di due funzioni completamente differenti: muscolatura fasica e muscolatura tonica.
La muscolatura fasica o dinamica è quella che conosciamo meglio; essa è al servizio del movimento hai gesti della vita quotidiana. Una muscolatura rapida che interviene quando la nostra volontà lo desidera, ma è una muscolatura affaticabile, le sue patologie sono affaticabilità, insufficienza, atrofia, paresi o paralisi. Il suo trattamento il classico sviluppo della forza che costituisce una parte importante della rieducazione funzionale.
La muscolatura tonica è perfettamente conosciuta ai fisiologi da molti anni eppure sembra essere ignorata da quelli che hanno l’incarico di occuparsi del muscolo, in particolar modo dai kinesioterapisti. Il suo scopo è il controllo della statica, il suo agente meccanico è il riflesso miotatico ed il suo sistema di controllo la fusomotricità gamma, e cosa particolare essa sfugge al nostro stato di coscienza. Noi non abbiamo nessun controllo su di essa, né per aumentare questa attività ne per diminuirla.
Le unità motorie toniche, essendo sotto il controllo dei centri vestibolari del bulbo rachidiano e delle formazioni reticolari, sono in attività 24 ore su 24, e questo è una nozione importante. La patologia della muscolatura tonica non può essere la debolezza. Essendo riflessa l’intensità delle sue contrazioni è direttamente proporzionale alle tensioni che riceve, cioè che sono sempre sufficienti alla funzione, quindi non essendo affaticabile la sua patologia è la retrazione e l’accorciamento.
Detto questo comprendiamo come la fibra muscolare ha una crescita esattamente parallela a quella della fibra connettiva; un muscolo che lavora in una situazione di tensione si allunga, un muscolo che lavora in situazione di rilasciamento si inspessisce. Gli estensori sono muscoli lunghi mentre i flessori muscoli grossi; questo ci fa capire come la lunghezza di un muscolo dipenda dalle tensioni che gli avrà procurato la crescita, per esempio nella scoliosi i muscoli della convessità si allungano e nel trattamento chinesiologico si andrò a trattare in allungamento la concavità della scoliosi.
La retrazione è ugualmente facile da comprendere, attiva come abbiamo sottolineato 24 ore su 24, le inserzioni del muscolo si avvicinano, questo si accorcerà inevitabilmente per mantenere la sua tensione di base. Per far questo i filamenti di actina del sarcomero dovrà incastrarsi un pò più tra i filamenti di miosina. Questo incrocio riduce la zona H limitando la possibilita di accorciamento e per questo la forza contrattile. Qui il trattamento di queste retrazioni è la messa in tensione.


















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