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L’esercizio fisico in reumatologia

  


Gli obiettivi dell’esercizio fisico nelle malattie reumatiche sono il miglioramento della motilità articolare (Range of Movement - ROM), della forza muscolare e della forma fisica. Nella gestione delle malattie reumatiche, sia flogistiche che degenerative, l’esercizio, negli ultimi anni, ha sostituito l’immobilizzazione e il riposo che venivano prescritti in passato, sia a letto, sia mediante l’utilizzo di busti e ingessature, che comportavano riduzione della motilità articolare, fino a indurre sviluppo dell’anchilosi e diminuzione della forza muscolare, della densità minerale ossea e della funzione cardiorespiratoria (1,2).
L’ipotrofia e l’ipostenia muscolare sono di comune riscontro nei pazienti affetti da artriti infiammatorie croniche e sono causate non solamente dalla ridotta attività fisica e dalla terapia steroidea, ma anche dall’aumento del catabolismo proteico indotto da alcune citochine, tra cui il tumor necrosis factor a (TNFa) (3).
Numerosi studi hanno evidenziato l’efficacia dell'attività fisica in tutti gli stadi di tali malattie, oltre che sulla forza muscolare e sulla funzione articolare, anche sullo stato psicologico, sulla qualità di vita del paziente e sull’evoluzione delle deformità invalidanti. Gli studi più recenti in pazienti con AR hanno valutato vari programmi di esercizi fisici individuali, anche ad elevata intensità, effettuati per tempi prolungati.
In attesa di conferma dell’efficacia e sicurezza dell’esercizio dinamico mediante studi su casistiche ampie e differenziate, vengono ancora consigliati esercizi più cauti, soprattutto durante la fase di attività di malattia (4,5) Nell’era dei farmaci biologici, l’esercizio fisico rimane il perno del trattamento di tale malattia.
Per poter essere utile e non nocivo, occorre che l’esercizio fisico trovi la sua collocazione più adatta e sia perfettamente integrato nel progetto riabilitativo individualizzato che il reumatologo di riferimento stila in collaborazione con l’équipe riabilitativa.
L'attività fisica più adeguata si può consistere in esercizi isometrici, di allungamento o di rinforzo muscolare, di rieducazione posturale o di FKT respiratoria, oppure IKT, balneoterapia o altre tecniche con approccio globale: rieducazione posturale globale, Mezières, ginnastiche dolci (come metodo Feldenkrais, Qi Gong, Tai Chi, Yoga).
Nella fase acuta si possono prescrivere esercizi isometrici e di stretching per mantenere il tono e il trofismo muscolare ed impedire la comparsa di atteggiamenti viziati che preludono alle deformità articolari; nella fase sub-acuta dovrà essere prescritta una mobilizzazione passiva (da eseguire senza mai forzare le articolazioni) per evitare la rigidità articolare, mentre per mantenere ed incrementare la motilità articolare, la mobilizzazione dovrà essere attiva, con l’utilizzo di esercizi senza carico, che non provochino dolore né stanchezza; nella fase di remissione deve essere prescritta una mobilizzazione attiva, con o senza resistenza, per rinforzare ed equilibrare l’apparato muscolo-tendineo.
Le attività fisiche con approccio globale sono di notevole utilità nelle malattie reumatiche flogistiche nel migliorare la postura, correggendo gli atteggiamenti viziati dovuti agli aggiustamenti posturali e gestuali di compenso e nell’evitare la comparsa e l’aggravamento di compromissioni articolari in altre sedi (6). In particolare, le ginnastiche dolci hanno un effetto positivo anche sullo stato emotivo del paziente, con conseguente riduzione dei meccanismi di potenziamento del dolore provocati dal disagio psicologico, frequente nei malati reumatici (7) e consentono al paziente di svolgere un ruolo attivo e responsabile in tutto il percorso dell’attività fisica, permettendo che i benefici dell’esercizio possano esprimersi nelle loro piene potenzialità.

           Bibliografia

  1. Partridge REH, Duthie JJR. Controlled trial of the ef- fect of complete immobilization of the joints in rheumatoid arthritis. Ann Rheum Dis 1963; 22: 91-9
  2. 4. Slade SC, Keating JL. Unloaded movement facilitation exercise compared to no exercise or alternative therapy on outcomes for people with nonspecific chronic low back pain: a systematic review. J Manipulative Physiol Ther 2007; 30: 301-11. Review
  3. Li YP, Reid MB. Effect of tumor necrosis factor-alpha on skeletal muscle metabolism. Curr Opin Rheumatol 2001; 13: 483-7
  4. Ottawa Panel evidence-based guidelines for therapeutic exercises in the management of rheumatoid arthritis in adults. Ottawa Panel.Phys Ther 2004; 84: 934-72.
  5. Gaudin P, Leguen-Guegan S, Allenet B, Baillet A, Grange L, Juvin R. Is dynamic exercise beneficial in patients with rheumatoid arthritis? Joint Bone Spine. 2008; 75: 11-7.
  6. Dagfinrud H, Kvien TK, Hagen KB. Physiotherapy interventions for ankylosing spondylitis. Cochrane Data- base Syst Rev 2008; 23: CD002822
  7. Yocum DE, Castro WL, Cornett M. Exercise, education, and behavioral modification as alternative therapy for pain and stress in rheumatic disease. Rheum Dis Clin North Am 2000; 26: 145-59.

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